Recensioni cine : THE NEXT THREE DAYS – 2

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La successione di alcuni episodi fondamentali di “The next three days” hanno, in realtà, una probabilità minore del 6 al Superenalotto. Per fortuna, anche se questo può fa storcere il naso, non inficia l’intero progetto. La gestione delle storie e dei protagonisti secondari non convince: i rapporti di John con i genitori e con il fratello sono poco sviluppati e quello con la donna conosciuta nel parco poteva assumere risvolti tali da arricchire la narrazione. Per non parlare, poi, di Damon Pennington, l’esperto di evasioni interpretato da Liam Neeson. Il personaggio appare soltanto in una scena e Neeson viene relegato ad un cameo troppo restrittivo per il suo talento.

Anche il resto del cast si presta a semplice supporto ed attori del calibro di Jason Beghe (il Detective Quinn) e Brian Dennehy (il padre di John) non hanno modo di dimostrare il loro valore. Le donne, invece, si fanno notare per la loro immensa bellezza: Elizabeth Banks, Olivia Wilde (“Dr. House – Medical Division”) e Moran Atias. La Banks, unica ad aver spazio nella storia come moglie di John Elizabeth Banks è convincente soprattutto nell’aspetto fisico. All’inizio del film la vedi e pensi: “Che bionda, come è elegante con quel tailleur!”. Poi quando si mostra nei panni della detenuta, trasandata nell’uniforme rossa del carcere, con i capelli che mostrano i segni della ricrescita dei suoi capelli naturali ti rendi conto di come il fascino di una donna sia spesso il frutto artificiale di prodotti di bellezza (non certo disponibili né utili in una prigione).

Il ritmo è sostenuto, non ci sono momenti di noia. Merito del montaggio di Jo Francis, ottimo sia nei salti temporali che nelle scene d’azione. Anzi, sono proprio le scene di fuga con l’auto a dare un valore aggiunto alla storia che non si limita a strategie e congetture. Discreta la colonna sonora, anche da Danny Elfman ci si aspettava qualcosa di più.
“The next three days” non farà vincere a Paul Haggis un altro Oscar ma, per quanto possa essere viziato da imperfezioni (tra le tante, la durata maggiore rispetto al film di Cavayé non è stata gestita in modo efficiente), è un film accattivante ed offre due ore di sano divertimento. In particolare nell’ultima parte, quando tutte le azioni devono avvenire in un prefissato intervallo di tempo, pena l’insuccesso. E quando il tempo scorre, la tensione sale.

Titolo originale: id.
Nazione: USA
Anno: 2010
Genere: azione, thriller
Durata: 2h02m
Regia: Paul Haggis
Sceneggiatura: Paul Haggis
Fotografia: Stéphane Fontaine
Musiche: Danny Elfman

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