Dal simulacro al sacro – 2

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Decisamente avversa alla trasmissione di Arbore, l’opinione di Guido Ceronetti. Arbore e i suoi sodali rappresentarono, secondo l’illustre saggista, «un oltraggio alla sacralità della notte, già offesa dall’invenzione della lampadina elettrica. L’intemperanza gestuale e verbale di questa trasmissione, sommata alla scomparsa delle belle matite da temperare di una volta ed al declino delle stagioni temperate di un tempo, dà il senso dell’irrimediabile decadenza della nostra società».


A conclusione del programma, Paolo Guzzanti scrisse : «Penso che la trasmissione “Quelli della notte” abbia avuto successo, fra l’altro, perché ha rappresentato, nel suo teatrino così astutamente spontaneo, l’immagine della tolleranza. La tolleranza che ha permesso a un falso frate, un falso comunista filosovietico ed altri astuti e disarmanti falsari, di prendere in giro, sfottere, dissacrare, anche con alcune incursioni nel genere moderato-volgare, senza ottenere altre reazioni che non fossero il meritato successo» .
Un sondaggio effettuato presso gli allievi di un noto Liceo romano fu la risposta definitiva alle analisi intellettuali di quel periodo. Alla domanda: ma perché fate così tardi la sera pur di sentire “Il Materasso”? gli studenti risposero: «Perché ce fa annà a dormì contenti».

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